(ANSA) - BOLOGNA, 13 NOV - Il prossimo 16 novembre ricorrono
i 75 anni dalla fondazione dell'Unesco, l'organizzazione delle
Nazioni unite (oggi la sede è a Parigi) che protegge il
patrimonio artistico e paesaggistico mondiale. Nel 2021 sarà
l'Emilia-Romagna a rappresentare l'Italia alle prossime nomine,
con la candidatura dei portici di Bologna, un'architettura nata
nel Medioevo per riparare i passanti dalle intemperie. Bologna
sarà in lizza assieme ad altri 27 siti internazionali. Dei 62
chilometri totali di portici bolognesi (fra centro e periferia),
ne sono candidati 12 tratti.
In attesa del verdetto, ci sono anche i 12 luoghi in
Emilia-Romagna, già presenti nella lista mondiale Unesco:
Ravenna, Ferrara, Modena, la Foresta integrale di Sasso Fratino
(Forlì-Cesena), Parma, Faenza, Cesena, Bologna, l'Appennino
Tosco Emiliano, il Parco Regionale del Delta del Po, il Grande
Po. In corsa per il riconoscimento ci sono oggi anche la Via
Francigena e la Vena del Gesso Romagnola.
Quattro siti regionali sono già Patrimonio Mondiale
dell'Umanità: dal 1995 lo sono Ferrara, città del Rinascimento,
e il Delta del Po e dal 1996 i Monumenti paleocristiani di
Ravenna. Nel 1997 è toccato a Modena con la Cattedrale, la
Torre Civica e Piazza Grande e nel 2017 alla Foresta di Sasso
Fratino, che fa parte delle Foreste Casentinesi in provincia di
Forlì-Cesena. (ANSA).
